Docks Library – Biblioteca nel Quartiere Ostiense

Il progetto coniuga il carattere industriale delle numerose attrezzature produttive dismesse presenti nell’area con l’atmosfera urbana della città residenziale e consolidata mediante complesso architettonico composto da due corpi edilizi con differenti caratteristiche. Il corpo edilizio poggiante a terra ha una dimensione e carattere urbani e a misura d’uomo, è composto una corte aperta (che si apre alla città) che ospita servizi al quartiere e alla biblioteca (area ristoro, laboratori, co-working e aree multimediali), esso configura e caratterizza lo spazio pubblico nella corte ed instaura con esso uno stretto rapporto spaziale tramite facciate completamente trasparenti; le facce che dialogano con l’esterno sono dotate di un carattere massivo e sono dotate di un numero limitato di bucature. Il corpo edilizio sopraelevato si configura come un riconoscibile e caratterizzante landmark urbano, sospeso e inclinato (largo 10 m e lungo 70); è possibile accedervi attraverso una grande scala situata su uno dei due estremi, esso inoltre poggia su due grandi pilastri cavi in calcestruzzo armato che contengono gli ascensori, ed è caratterizzato da un andamento ascendente che culmina con un grande affaccio sul fiume Tevere.

Le caratteristiche morfologiche di questa emergenza architettonica impongono la scelta di una determinata soluzione tecnologica, un sistema di travi reticolari, in grado di coprire grandi luci e dotata di un riconoscibile linguaggio compositivo che in questo caso si presta ottimamente a re-interpretare i caratteri delle architetture dell’area industriale in un linguaggio contemporaneo e urbano (attraverso l’uso di schermature in materiale traslucido). La configurazione dell’area di pertinenza ha il compito fondamentale di raccordare la quota urbana con la quota della piazza della corte interna, situata a -4,5 m, in maniera integrata con la sistemazione dei nuclei di reperti archeologici. Un complesso sistema di gradoni e dislivelli, che si prestano anche a sedute e luoghi dello stare, favoriscono il completo attraversamento longitudinale della piazza, in modo tale da creare uno spazio pubblico lineare che metta in connessione l’area del lungofiume e la città consolidata, rapporto fino ad oggi precluso.