SOGIN – Parco Tecnologico connesso al Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi

Primo Classificato – Sezione Studenti

Il D.Lgs 31/2010 affida a SOGIN il compito di localizzare, progettare, realizzare e gestire il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico, infrastruttura di superficie dove allocare in sicurezza i rifiuti radioattivi italiani, completando il “decommissioning” degli impianti nucleari e gestendo i rifiuti radioattivi prodotti da attività mediche, industriali e di ricerca. Il Deposito Nazionale potrà accogliere in via definitiva circa 75.000 mc di rifiuti di bassa e media attività e, temporaneamente, circa 15.000 mc di rifiuti di alta attività. Il Parco Tecnologico sarà “un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato”. Nel suo complesso, il progetto rappresenta un’esigenza nazionale ormai indifferibile e, allo stesso tempo, una dimostrazione di responsabilità da parte delle comunità locali e una opportunità di sviluppo per il Sistema Paese. La realizzazione del progetto potrà realizzarsi attraverso un percorso funzionale alla localizzazione del sito che vuole essere credibile, trasparente e partecipato.
Si stima un investimento complessivo di 1,5 miliardi di Euro (sulla componente A2 della bolletta elettrica) a cui aggiungere circa 1 miliardo di Euro per ulteriori progetti di ricerca. La realizzazione del Parco Tecnologico ha un costo stimato di 150 milioni di Euro (il 10% del totale). Il cantiere avrà una durata di 4 anni con una media di 1.500 addetti. L’esercizio vedrà occupate circa 700 unità di personale.
I criteri di localizzazione del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico sono stati individuati nella Guida Tecnica n. 29 pubblicata dall’ISPRA in data 4 giugno 2014. Nella guida sono stati individuati alcuni criteri di esclusione e alcuni criteri di approfondimento che possono condurre all’esclusione di ulteriori porzioni di territorio così da individuare i potenziali siti di interesse.
Il Parco Tecnologico accoglierà, dunque, laboratori di ricerca e centri di formazione con l’obiettivo di essere il volano delle attività di innovazione tecnologica e delle occasioni di crescita economica. Al riguardo, si evidenzia come nei prossimi anni si manifesterà un sensibile sviluppo dei programmi di decommissioning in tutto il mondo a cui il Sistema Italia potrà fornire il proprio contributo anche dal punto di vista della ricerca scientifica e della sostenibilità ambientale in un più complessivo contesto di miglioramento del posizionamento competitivo dell’industria nazionale nel mercato internazionale del decommissioning.

Caratteristiche del Modello di Intervento proposto
1) Tessuto Edificato
Un portico pedonale circolare che si sviluppa su un diametro di 184 metri, per una lunghezza complessiva di 580 m, racchiude al suo interno la piazza centrale con i servizi generali e serve tutte le attività di ricerca, sviluppo e produzione che si appoggiano sul suo perimetro esterno; si configura come elemento ordinatore dello spazio edificato, costituisce l’ossatura del tessuto edilizio caratterizzato da una serie di edifici molto diversificati che ospitano una vasta tipologia di funzioni.

2) Relazioni tra traffico veicolare e pedonale
I flusso veicolare ed i percorsi pedonali sono indipendenti ma allo stesso tempo strettamente relazionati grazie alla presenza di una serie di aree di interscambio (parcheggi auto, bus e aree logistiche, piazze secondarie) che ottimizzano la fruizione degli spazi pubblici da parte dei visitatori esterni e allo stesso tempo rendono agevole l’accessibilità alle funzioni di ricerca e produzione da parte degli addetti e allo scarico/carico merci. Il Deposito e il Parco Tecnologico hanno accessi indipendenti che si immettono sulla viabilità pubblica; in corrispondenza dell’asse pedonale (di connessione tra la piazza del Parco Tecnologico e il Deposito) è localizzato un accesso controllato per facilitare e regolare il transito degli operatori, dei visitatori e congressisti. Il Parco Tecnologico è dotato di una viabilità carrabile perimetrale all’area da cui derivano due assi minori di distribuzione interna su cui si attestano parcheggi (800 posti auto distribuiti in tre aree parcheggio al di fuori dalle recinzioni), aree di scambio e accessi ai percorsi pedonali e un asse principale che attraversa l’intera area ed è interrato in corrispondenza dello spazio pubblico centrale (a servizio dei parcheggi interrati e aree di accesso a una quota interrata rispetto la piazza centrale). I percorsi pedonali percorrono l’intera area mettendo in rete il tessuto costruito con gli spazi aperti e le aree verdi.

3) Riduzione del consumo di suolo
L’applicazione dell’indice di 0,5 mc/mq alla superficie di 20 ha della fase insediativa e dell’indice di 0,5 mc/mq alla superficie di 20 ha della fase espansiva genera una cubatura complessiva di 200.000 mc. Al fine di ridurre in maniera significativa l’impermeabilizzazione e il consumo di green field, le cubature vengono concentrate in un’area (ACE) di circa 16 ha (con rapporto di copertura al 50%) in cui le aree fondiarie delle fasi insediativa ed espansiva sono integrate e formano un tessuto molto denso. Rispetto la superficie complessiva di 40 ha verrà impermeabilizzato il 35% dell’area fondiaria fondiaria a fronte del 65% di aree permeabili e semi/permeabili.

4) Aree a verde e spazi aperti
Le aree a verde naturale occupano circa il 65% della superficie complessiva; il progetto prevede realizzazione di un corona verde (attraverso piantumazione di specie arboree autoctone) a circondare l’intero insediamento e in modo tale da conformare gli spazi aperti attraverso quinte verdi attraversate da percorsi pedonali in stretta connessione con il tessuto edificato.